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Bella cosa

Ultimo Aggiornamento: 30/01/2010 11:35
29/01/2010 13:29
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Ragazzi leggete questo articolo Ansa e sfogatevi pure....

ROMA - Italia fanalino di coda tra i Paesi dell'Ocse per salari percepiti e nella top ten per il cuneo fiscale. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Eurispes 'Italia 2010', in cui si riprende la classifica 2008 dei trenta paesi industrializzati dell'organizzazione parigina. Infatti, dice il rapporto, ammonta a poco più di 14.700 euro (21.374 dollari) il salario medio netto annuo percepito da un cittadino italiano. Una cifra che pone il Paese al ventitreesimo posto; in coda dopo gli altri paesi europei dove le retribuzioni nette annue si aggirano in media intorno ai 25.000 dollari, tra i quali Germania (29.570), Francia (26.010), Spagna (24.632) e superando, invece, solo Portogallo (19.150), Repubblica Ceca (14.540), Turchia (13.849), Polonia (13.010), Slovacchia (11.716), Ungheria (10.332) e Messico (9.716). I lavoratori italiani incassano dunque ogni anno retribuzioni pari al 17% in media della media Ocse. Al contrario, il cosiddetto cuneo fiscale (la differenza tra costo del lavoro e retribuzione netta) arriva a pesare - nel caso di un lavoratore dal salario medio single e senza figli - per il 46,5%, che determina la sesta posizione dell'Italia tra i 30 paesi Ocse.

ITALIANI PIU' PESSIMISTI, MA CRESCE FIDUCIA FUTURO
La crisi continua a influire negativamente sugli italiani, per i quali la situazione economica del Paese è di molto peggiorata, ma allo stesso tempo le prospettive di ripresa spingono verso una maggiore fiducia per il futuro. Insomma, l'oggi preoccupa ma il domani si profila migliore. Anche se quasi quattro su dieci vedono ancora nero. Rispetto ai risultati del medesimo sondaggio realizzato nel 2008, si registra, infatti, una crescita dei pessimisti: la percentuale degli italiani che considera la situazione economica del nostro Paese "nettamente peggiorata" è del 47,1% nel 2010 contro il 37,6% di due anni prima. Però, dallo stesso confronto emerge come sia quasi raddoppiata la percentuale di quanti si dicono convinti di un futuro economico migliore per il Paese: il 18,3% rispetto al 10,9% del 2008. Di conseguenza, viene sottolineato, si riduce al 36,3% la quota di quanti prevedono che la situazione peggiori nei prossimi dodici mesi. Per il 37,5% degli italiani, infine, la situazione economica resterà sostanzialmente invariata.

UN ITALIANO SU 2 ARRIVA CON DIFFICOLTA' A FINE MESE
I prezzi dei beni di prima necessità salgono e, per far quadrare i conti, si taglia sul resto. A partire dalla stretta su regali e ristoranti, attuata in sette casi su dieci, mentre la spesa si fa low cost. Secondo il rapporto dell'Eurispes, il 48,4% del campione di indagine confessa che, "ad un certo punto del mese", incontra "difficoltà" a far quadrare il proprio bilancio familiare. Un dato che risulta comunque in calo rispetto al 2009 quando raggiungeva il 53,4% (-5%). Interpellati sull'andamento dei prezzi, più della metà degli italiani (56,8%) sostiene che nel corso dell'anno appena passato questi siano aumentati. Un dato in netta diminuzione rispetto alla scorsa rilevazione, quando si attestava all'83,4%, ma che comunque ha determinato un cambiamento dei consumi. Tra tutti, il settore più colpito dall'aumento dei prezzi è considerato quello alimentare: 88,9%. Aumenti significativi anche sul fronte del costo del carburante (86,3%), dell'abbigliamento e delle calzature (74,9%) come delle spese per la salute (74,3%) e degli affitti (66,7%).

PER SEI ITALIANI SU 10, CON STRANIERI PIU' CRIMINALITA'
Sei italiani su 10 pensano che la presenza degli immigrati aumenti la criminalità (64,7%; il 51,2% fra le persone di sinistra, il 75% fra quelle di destra e centro-destra). Tuttavia per il 60,4%, gli stranieri contribuiscono alla crescita economica del paese. Emerge da un sondaggio dell'Eurispes sugli atteggiamenti degli italiani nei confronti degli immigrati contenuto nel rapporto Italia 2010. Quasi la metà degli italiani (46,1%) dice che un atteggiamento di diffidenza verso gli immigrati sia giustificabile; il 22,8% definisce questo atteggiamento pericoloso, il 17,7% riprovevole, il 10,4% condivisibile. L'opinione più diffusa è che gli immigrati svolgono lavori che gli italiani non vogliono fare (86,4%). Per molti, gli stranieri permettono un arricchimento culturale (59,1%) ma aumentano anche il rischio di malattie (35,6%) e minacciano la nostra identità culturale (29,9%). Quasi un italiano su quattro pensa che gli immigrati tolgono lavoro agli italiani (24,8%); posizione più diffusa a destra (33,3% contro il 17,3% delle persone di sinistra). Per il 58,9%, la presenza di immigrati è superiore alla ricettiva del territorio e dell'economia. Sugli interventi di contrasto che dovrebbe adottare il governo, un terzo dei cittadini (33,6%) individua l'inasprimento dei controlli; un quarto (25,5%) una regolarizzazione più agevole. E' opinione condivisa che lo Stato dovrebbe favorire l' integrazione culturale (36,5%). Mentre sulle responsabilità dell'ondata xenofoba, il 31,7% individua i media, il 24,7% il comportamento degli immigrati, il 17,2% le politiche del Governo.



Quant'è bella giovinezza... che ci fugge tuttavia...chi vuol esser lieto sia ...di doman non v'è certezza ....(Lorenzo..Il Magnifico)


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29/01/2010 13:40
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o nicola . . . . ,ma pikki no sapivi? c'era bisogno dell'eurispes?

se me lo domandavi tu diciva iù. . . ,ki sugnu unu di dd'hi 2 italiani ki non arriva a fine mese,

per quanto riguarda il futuro. . . ,lo vedo peggio del presente . . ,speriamo ke mi sbagli [SM=g27829]


W L'ITALIA



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"Il sinistro. . . TIRALO!!! e ke cazz. . ,ma è il destro ke ti fa. ,fare i metri. . ,"SHIFT". . e basta!!!®"

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si ma nn sono delle novita ......è l'italia



W L'AMICIZIA E KI LA RISPETTA
DELLA SERIE FACITI BENI E PORCI MA NO ALL'AMICI, QUELLI OGNI TANTO DANNO LE PUGNALATE ALLA SPALLE I PORCI NO[SM=g27830]



29/01/2010 14:28
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Oltre ad essere agli ultimi posti per quanto riguarda la retribuzione, siamo i primi per quanto riguarda le tariffe dell'energia elettrica, del carburante, del telefono, del gas...



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Non puoi smettere di combattere solo perchè la battaglia si fa sempre piu difficile da sostenere.

29/01/2010 14:58
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Statistiche, statistiche, servono solo ai fini statistici [SM=g27829]

Cominciamo dal salario : 14.700 euro all'anno, come no?

Ma è stata considerata solo la popolazione in età di lavoro oppure tutti i 60 milioni di italiani, compreso Francesco, il figlioletto appena nato di Gaetano?

Pessimismo-ottimismo : meno male che c'è Berlusconi. Nei momenti bui del mese, quando ti piglia lo scoramento, penso al lui, e mi convinco che tutto va bene, la crisi non c'è stata, il ponte sta per essere iniziato, e sorrido felice, guardando con ottimismo il domani.

Stranieri : certo che contribuiscono alla crescita economica, ma non del paese, bensì degli sfruttatori schifosi che ci sono al sud.

Producono anche arricchimento culturale : come no?, ne avevamo bisogno proprio noi che abbiamo una storia e una cultura da quattro soldi...

Vaia, vaia, qua è tutto sbagliato, è tutto da rifare (come diceva Bartali).

Italiani, da sempre piccoli uomini!



Luciano


29/01/2010 22:20
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Che teatrino...



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Non puoi smettere di combattere solo perchè la battaglia si fa sempre piu difficile da sostenere.

29/01/2010 23:33
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Re:
antonioanastasi, 29/01/2010 13.40:

o nicola . . . . ,ma pikki no sapivi? c'era bisogno dell'eurispes?

se me lo domandavi tu diciva iù. . . ,ki sugnu unu di dd'hi 2 italiani ki non arriva a fine mese,

per quanto riguarda il futuro. . . ,lo vedo peggio del presente . . ,speriamo ke mi sbagli [SM=g27829]


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Antonio,questo lo sapevamo tutti che noi (popolazione) alla fine del mese non ci si arriva ...o che per le tasse siamo fra i primi in europa ...il discorso che volevo sottolineare e che il governo... dalle notizie riportate dall'Ansa se ne accorge solo adesso che stiamomale come si sta accorgendosolo adesso che gli immigrati stanno portando tanta delinquenza e voglio porre rimedio (questo da poco tempo) solo che prima di ieri nel nostro territorio sono entarti cani e porci

Ad integrazione della prima parte delle notizie Ansa
Vola la disoccupazione, senza lavoro 2 milioni
Dato peggiore dal 2004 ma più grave in Ue
29 gennaio, 22:31

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Alcoa: protesta in aeroporto Cagliari Usa, Pil balza del 5,7% nel quarto trimestre 2009
ROMA - Il tasso di disoccupazione a dicembre é salito all'8,5% dall'8,3% di novembre. Lo rileva l'Istat, precisando che è il dato peggiore da gennaio 2004, inizio delle serie storiche. I senza lavoro sono 2.138.000, 57mila in più rispetto a novembre e 392mila in più rispetto a dicembre 2008.

L'Istat segnala che il tasso di disoccupazione a dicembre era di 1,5 punti più alto rispetto al 7% del dicembre 2008 con un incremento percentuale del 22,4%. La disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) ha raggiunto a dicembre 2009 il 26,2% con un aumento di tre punti rispetto allo stesso mese del 2008. Il tasso di disoccupazione è salito a dicembre rispetto a novembre a fronte di una sostanziale tenuta congiunturale dell'occupazione (+7.000 unità) a causa anche dell'entrata sul mercato di nuove forze di lavoro e della riduzione dell'area di inattività nella fascia tra i 15 e i 64 anni (-0,1% su novembre). Le donne appaiono leggermente meno penalizzate dalla crisi (soprattutto a causa del loro impiego nel terziario piuttosto che nell'industria, comparto questo che ha subito le perdite maggiori) e sembrano pronte a guidare la ripresa occupazionale. L'occupazione maschile a dicembre infatti è pari a 13.687.000 unità con un calo dello 0,1% rispetto a novembre (-10.000 unità) e dell'1,8% rispetto a dicembre 2008 (-245.000 unità). L'occupazione femminile è pari a 9.227.000 con un aumento rispetto a novembre dello 0,2% (+17.000 unità) a fronte di una riduzione dello 0,7% (-61.000 unità) su dicembre 2009.

A DICEMBRE PERSI 306.000 OCCUPATI (-1,3%) - L'occupazione a dicembre è rimasta sostanzialmente invariata rispetto a novembre, mentre ha perso l'1,3% rispetto a dicembre 2008, pari a 306mila posti in meno. Lo rileva l'Istat precisando che si tratta di dati provvisori e al netto dei fattori stagionali. L'Istat segnala che il tasso di disoccupazione a dicembre era di 1,5 punti più alto rispetto al 7% del dicembre 2008 con un incremento percentuale del 22,4%. La disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) ha raggiunto a dicembre 2009 il 26,2% con un aumento di tre punti rispetto allo stesso mese del 2008. Il tasso di disoccupazione è salito a dicembre rispetto a novembre a fronte di una sostanziale tenuta congiunturale dell'occupazione (+7.000 unità) a causa anche dell'entrata sul mercato di nuove forze di lavoro e della riduzione dell'area di inattività nella fascia tra i 15 e i 64 anni (-0,1% su novembre). Le donne appaiono leggermente meno penalizzate dalla crisi (soprattutto a causa del loro impiego nel terziario piuttosto che nell'industria, comparto questo che ha subito le perdite maggiori) e sembrano pronte a guidare la ripresa occupazionale. L'occupazione maschile a dicembre infatti è pari a 13.687.000 unità con un calo dello 0,1% rispetto a novembre (-10.000 unità) e dell'1,8% rispetto a dicembre 2008 (-245.000 unità). L'occupazione femminile è pari a 9.227.000 con un aumento rispetto a novembre dello 0,2% (+17.000 unità) a fronte di una riduzione dello 0,7% (-61.000 unità) su dicembre 2009.

UE-16:DISOCCUPAZIONE,SALE 10% A DICEMBRE,RECORD DA '98
In dicembre la disoccupazione nei 16 Paesi dell'area euro è salita al 10%, contro il 9,9% rivisto di novembre. Nel dicembre di un anno fa era all'8,2%. Lo rende noto Eurostat rilevando che si tratta del tasso più elevato nella zona dell'euro dall'agosto 1998. In Italia il tasso è stato in dicembre dell'8,5%. Il più elevato della zona euro e tra i più alti in Ue resta quello della Spagna al 19,5%. Nell'intera Ue il tasso di dicembre era al 9,6% (9,5% a novembre) e il 7,6% un anno fa. In questo caso è il tasso più elevato dal gennaio 2000. Secondo stime Eurostat, a dicembre i disoccupati erano nell'Ue 23,012 milioni di cui 15,763 milioni nell'eurozona. In un anno la disoccupazione è aumentata di 4,628 milioni nell'Ue e di 2,787 milioni nella zona dell'euro

Tra i Paesi Ue, il tasso di disoccupazione piu' basso è stato quello registrato in Olanda (4,0%) e in Austria (5,4%), mentre quello più alto è in Lettonia (22,8%) e in Spagna (19,5%). Su base annua tutti i Paesi Ue hanno visto un aumento della disoccupazione. Il tasso di crescita più basso è stato osservato in Germania (dal 7,1% al 7,5%), mentre il più consistente è stato quello della Lettonia (dall'11,3% al 22,8%). In dicembre, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, il tasso di disoccupazione maschile è aumentato dal 7,8% al 10% nella zona dell'euro e dal 7,5% al 9,8% nell'Ue, mentre quello femminile è cresciuto dall'8,7% al 10,1% nella zona euro e dal 7,9% al 9,3% nell'Unione europea. Quanto ai giovani con meno di 25 anni, la disoccupazione in dicembre era pari al 21% nella zona dell'euro e al 21,4% nell'Unione europea. Era stata invece rispettivamente del 17% e del 16,9% un anno fa. Il tasso più basso è stato rilevato in Olanda (7,6%) e quello più alto in Spagna (44,5%). In questo caso l'Italia è sopra la media Ue raggiungendo il 26,2%.

[Modificato da nick_1 29/01/2010 23:52]



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30/01/2010 01:26
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Nicola, personalmente non ho mai dato tanto peso alle statistiche.

Molte di esse sono addomesticate, nel senso che vengono presentate nel modo che fa più comodo al padrone del vapore, altre sono fuorvianti.

Sono un pò come il "paniere" dei generi in base ai quali si misura l'inflazione : per decenni in questo paniere, ad esempio, erano ricomprese le sigarette "Nazionali" (le spaccapolmoni, insomma) che costavano due soldi.

Il consumo vero e reale delle sigarette invece riguardava le marlboro, le kent, le stuyvesant, insomma sigarette che costavano quattro volte le nazionali che, però, rimanevano il riferimento del paniere.

Per quanto riguarda la disoccupazione, anche qui dovrebbero spiegare i criteri di rilevazione : mi chiedo come si fa a considerare occupato un giovane che lavora 6 mesi e che dopo 6 mesi viene licenziato...

No, guarda, secondo me ogni governo, di dx o di sx che sia, fa i giochi di prestigio e ci fa vedere ciò che vuole che vediamo.

Se poi a capo del governo c'è un imbonitore tipo aiazzone, beh, allora il popolo riesce anche a godere.



Luciano


30/01/2010 10:02
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Ciao Luciano,certo che anche se ci manteniamo in uno stato di diffidenza verso questi dati,o che si chiammasse Eurispes, o che si chiamasse Codacons,o altri organismi del genere, dove loro danno versioni e che più gli sono consoni..noi a chi dovremmo + o - dare credito? E se utilizzano parametri di loro convenienza noi come ci possiamo regolare per sapere se è vero o falso?
Il dubbio mi sorge [SM=g27833]



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30/01/2010 10:13
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Re:
nick_1, 30/01/2010 10.02:

Ciao Luciano,certo che anche se ci manteniamo in uno stato di diffidenza verso questi dati,o che si chiammasse Eurispes, o che si chiamasse Codacons,o altri organismi del genere, dove loro danno versioni e che più gli sono consoni..noi a chi dovremmo + o - dare credito? E se utilizzano parametri di loro convenienza noi come ci possiamo regolare per sapere se è vero o falso?
Il dubbio mi sorge [SM=g27833]



Io penso che questi dati statistici o queste indicazioni di tendenze generali, non siano essenziali al vivere di ogni giorno.

Nel vivere di ogni giorno, infatti, ti confronti con la realtà e certo andando al mercato, ad esempio, e vedendo quanto costano i vari generi, la tua rabbia di vederli sempre in continuo aumento non sarà certo lenita dalla comunicazione che ti fanno, che l'inflazione è la più bassa da trecento anni a questa parte...





Luciano


30/01/2010 11:35
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Re: Re:
Lucianoz, 30/01/2010 10.13:



Io penso che questi dati statistici o queste indicazioni di tendenze generali, non siano essenziali al vivere di ogni giorno.

Nel vivere di ogni giorno, infatti, ti confronti con la realtà e certo andando al mercato, ad esempio, e vedendo quanto costano i vari generi, la tua rabbia di vederli sempre in continuo aumento non sarà certo lenita dalla comunicazione che ti fanno, che l'inflazione è la più bassa da trecento anni a questa parte...





Certo che son daccordo con te Luciano c'è ne accorgiamo tutti i giorni sul come si incontrano i problemi, prezzi..disoccupazione e quant'altro.La domanda che mi ponevo era sul come ci possa attendere la loro affidabilità in merito a questo discorso ..non che sia di conforto ma tanto per avere una panoramica generale (ammesso che gli si possa dare fiducia).
Ormai non mi meraviglio più di tanto nel senso che ..i problemi che abbiamo c'è li teniamo e li dobbiamo risolvere da soli.
Altro che ..il primo principio della Costituzione (mi riferisco al lavoro) per non parlare sullo stato sociale che è tutto una frana...assistenza.. servizi...comunicazione...che merda di stato in cui viviamo [SM=g27813] [SM=g27825]



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