00 05/10/2016 08:50
Sì, caro Nello, i bibi erano proprio quelli da te descritti. Penso di saperli innescare anche io ad arte ormai, perdo solo qualche goccia di liquido quando esco il filo passandolo dentro l'esca con l'apposito ago. Poi lo giro un po' e faccio entrare l'occhiello dell'amo. Il bibi rimane lì, comunque bello gonfio. Questi erano duri, un po' striminziti, non appena li sfioravi e li prendevi in mano (almeno il 50 % e forse più di quelli nella confezione) ecco che da uno dei due orifizi fuoriusciva a spruzzo tutto liquido e si sgonfiavano subito. Ho chiesto da cosa potesse dipendere nel negozio di pesca in cui li ho comperati. Mi hanno risposto che a volte possono arrivare già così e non mi hanno saputo dare una risposta concreta. Mi hanno detto che non ero il solo che lo aveva segnalato. Mi hanno detto pure che a volte, quando li raccolgono, può capitare che, se piove, l' acqua dolce può entrare a contatto con le esche e ne può variare la consistenza e la durata. In un altro negozio, in cui sono andato ieri, mi hanno invece detto che se il bibi in questione aveva quelle condizioni significa che è un po' "passatello" , non freschissimo cioè. Non so se però volevano tirare acqua al proprio mulino e dirmi indirettamente di comprare esche buone da loro. A Palermo, in quasi tutti i negozi, il bibi arriva il mercoledì (a volte il giovedì). Io, quello di cui parlo, lo ho comperato domenica, quindi era conservato in negozio da almeno tre giorni, oltre il viaggio della consegna. E' solo una ipotesi la mia, ma,non so voi, a me è un'esca che dura pochissimo in frigo (dove la temperatura è comunque troppo bassa per la conservazione ideale, a differenza invece del coreano che mi dura anche 2 settimane e si può conservare a temperature da frigorifero).



- Mare.

Azzurro,
di infiniti orizzonti riempi i miei occhi
che dell'acqua tua hanno sempre sete;
mi concedi i tuoi abbracci e i tuoi respiri,
dolcemente mi avvolgi e mi accarezzi.
Sei come i miei sogni, sterminati spazi,
in cui si perde la mente e tutto il resto tace. (Gianluca Albeggiani).


- Ho provato ad essere uno qualunque, ma non ci sono riuscito.
(Gianluca Albeggiani).

- Paternoster, che sei nei mari, siano santificati i tuoi ami, venga il tuo segno, sia fatta la tua volontà come in spiaggia così in scogli. Dacci oggi il nostro pesce quotidiano, e metti orate nei nostri "cati" come noi faremmo senza i pescatori. E non ci indurre in delusione e liberaci dal cappotto, amen.