willard80, 09/12/2011 13.39:
In effetti dovremmo fare proprio così, del resto se siamo (o saremo) più poveri, non c'è altro modo di poter campare se non quello di ridurre i consumi ai soli beni di prima necessità (cibo, vestiti, salute).
Invece, a quanto pare, negli ultimi vent'anni (forse anche di più) ci siamo fatti prendere la mano dal consumismo più sfrenato, tutti abbiamo in famiglia 2-3 macchine, 4-5 cellulari, 2-3 tv, 2-3 climatizzatori, 20 paia di scarpe, 10 giacche...
Forse saremo costretti a tornare agli usi e costumi di 40-50 anni fa, quando avevano (forse) una macchina, una tv, un paio di scarpe buone per la festa, e le vacanze erano per i soli ricchi.
E il bello verrà tra qualche anno, quando i primi pensionati con il metodo contributivo si renderanno conto di avere una pensione che non arriva nemmeno al 50% dell'ultimo stipendio.
Senza contare il fatto che tutto questo potrebbe mettere in crisi il sistema sanitario e scolastico. Non è difficile prevedere che in Italia si potrebbe arrivare alla stessa situazione degli USA o di altre nazioni, in cui c'è bisogno dell'assicurazione sanitaria, dell'assicurazione per fare studiare i figli (tasse universitarie di svariate migliaia di dollari all'anno), dell'assicurazione per la casa e per il cane in giardino.
Nel 1973, quando ancora moltissimi di voi non erano ancora nati, dovemmo toccare con mano quello che significava AUSTERITY...
A causa della crisi petrolifera (embargo dei paesi produttori verso gli Usa e alleati che sostenevano Israele) il governo Rumor decise una serie di provvedimenti : niente auto le domeniche, aumento della benzina e del gasolio, chiusura dei bar e ristoranti alle 23,00, termine dei programmi televisivi della Rai alle 22,30.
Allora fu una cosa epocale.
Adesso c'è una crisi diversa, estremamente più insidiosa che, se non dovesse essere fermata, porterebbe conseguenze ben più disastrose in tutti i campi, non solo in quello ristretto energetico, come successe nel 1973.
Secondo Berlusconi, stiamo bene, siamo ricchi.
La crisi non dipende dal fatto che l'Italia è povera, ma dalla speculazione internazionale sia delle borse che delle banche, che detengono quasi tutti i titoli del debito pubblico.
Però il fatto è che, dicono, l'80% di quella ricchezza è posseduto dal 10% della popolazione...
In effetti, dovevano essere mazzolati i ricconi, invece nella rete ci sono rimasti i poveracci e quelli del cosiddetto ceto medio, quelli insomma che si arrabattono per fare una vita appena appena dignitosa.
Non siamo stati educati alle regole, abbiamo sguazzato nei privilegi, ogni categoria lavorativa ha (aveva) i suoi benefit : ma i nodi vengono sempre al pettine.
Luciano